Si fa spesso molta confusione tra le diciture fermenti lattici e probiotici, vengono spesso usati come sinonimi ma in realtà le differenze sono notevoli.
I fermenti lattici
I fermenti lattici o batteri lattici, dall’inglese ” acid bacteria”, sono batteri in grado di produrre acido lattico partendo dalla fermentazione del lattosio. Perché “lattici”?
I fermenti lattici sono così definiti perché fermentano e ci aiutano a digerire lo zucchero del latte, il lattosio, trasformandolo in acido lattico, mediante la produzione di un enzima, la beta-galattossidasi, che scinde in parte il lattosio negli zuccheri semplici glucosio e galattosio, rendendolo di fatto più digeribile anche da chi risulta intollerante; l’acido lattico è una sostanza in grado, per esempio, di inibire la produzione di sostanze putrefattive nell’intestino a opera dei batteri meno desiderabili; quindi, sia i cibi (come ad esempio lo yogurt) sia gli integratori contenenti fermenti lattici possono essere assunti anche da chi ha intolleranza al lattosio.
I probiotici
I probiotici sono definiti dall'”OMS #organismi vivi che conferiscono uno stato di benessere se somministrati in concentrazioni adeguate”.
Il nome origina dal greco #pro” significa #in favore di” e #bios” si traduce con #vita”.Sono microrganismi che, nella maggior parte dei casi, producono acido lattico, ma, a differenza dei batteri lattici, rimangono vivi fino all’intestino, dove si replicano e esplicano attività metaboliche, fornendo quindi beneficio.
I fermenti lattici invece, una volta ingeriti, non sopravvivono al passaggio dello stomaco, non sappiamo né composizione, né quantità e dosaggio, né se e quanto sopravvivono alle barriere stomaco-duodeno-intestino tenue. Quindi, quando assumiamo un alimento che contiene un fermento lattico non sappiamo se è realmente in grado di digerire l’acido lattico e dove lo farà.
Invece i probiotici sopravvivono alla barriere naturali dell’organismo; arrivano all’intestino e colonizzano la mucosa intestinale, diventano parte integrante del microbiota intestinale e sono in grado di interagire con le cellule dell’epitelio intestinale.
Quindi la somministrazione di un probiotico implica l’assunzione di microrganismi noti in concentrazioni note, che resteranno nell’intestino dove metabolizzeranno diverse sostanze, compreso l!acido lattico derivante dal lattosio”.
Differenza tra fermenti lattici e probiotici
Ecco la vera differenza tra fermenti lattici e probiotici, la certezza di efficacia. Infatti, da una parte abbiamo i fermenti lattici di cui non possiamo essere certi di eventuali effetti, dall’altro i probiotici, depositati in banche dati, di cui sappiamo esattamente specie, ceppo e dettaglio molecolare e con i criteri di sicurezza, tecnologici e funzionali richiesti dal’OMS, necessari affinché un determinato prodotto sia chiamato probiotico e venduto come tale.
La loro assunzione è utile nell’adulto per ristabilire l’equilibrio intestinale compromesso da varie cause (stress, antibiotici, variazioni della dieta), in età pediatrica per far fronte ad infezioni intestinali piuttosto frequenti nei bambini, e per alcune problematiche della pelle (dermatite atopiche).
I probiotici e le loro funzioni
I probiotici svolgono azione di :
• difendere la mucosa dai batteri patogeni (antagonismo biologico)
• produrre vitamine ed altre molecole utili;
• ottimizzare la funzionalità del colon (riduzione pH fecale)
Aiutano a migliorare la funzione del colon, soprattutto se irritabile, e difendono l’organismo dai batteri.
Si suddividono in :
• BIFIDOBACTERIA (ceppi maggiormente utilizzati per la produzione di probiotici sono : animalis, breve, infantis longum, adolascientis, lactis e bifidum). Si usano in caso di disturbi Gastrointestinali non causati da fattori esterni. Favorisco l’assorbimento del calcio e delle vitamine.
• LACTOBACILLI (acidophilus, casei, reuteri, rhamnosus, salivarius, plantarum e crispatus ) Il Lactobacillus acidophilus aiuta ad assimilare i nutrienti, sopratutto vitamina B e a tenere sotto controllo il gonfiore. Si usa in caso di dermatiti, candida e vaginiti.
Il Lactobacillus rhamnosus si usa in caso di problemi intestinali, dermatologici e infezioni dell’apparato respiratorio.
l Lactobacillus casei si usa in caso di meteorismo, stitichezza e diarrea, e in caso di cura antibiotica.
• EUBACTERIA
Per essere efficaci i probiotici dovrebbero essere assunti sempre e solo a stomaco vuoto, per un tempo medio di 3-4 settimane e in un quantitativo di almeno un miliardo di batteri al giorno, ragion per cui è impossibile introdurli con la semplice dieta.
Prebiotici
Fibre alimentari non digeribili che nutrono i batteri #buoni” che sono presenti nella flora intestinale; favoriscono cioè la loro proliferazione, mantenendo così il corretto equilibrio intestinale, non si verificano perciò alterazioni nella composizione della flora batterica intestinale.
Principalmente sono fibre idrosolubili tra cui oligofruttosaccardi, inulina, lattitolo, lattosaccarosio, lattulosio, pirodestrine, olidosaccaridi della soia.
Li troviamo in molti integratori di fermenti lattici, ma anche in diversi cibi, in particolar modo nella farina di frumento, nelle banane, nei fagioli, nei porri, nelle germe di grano, nell’aglio e nella cipolla.
É “sconsigliato l’uso in casi di sindrome dell’intestino irritabile, di terapie radianti sul tratto gastrointestinale e casi di intolleranza al lattosio”.
I simbiotici infine sono un mix tra probiotici e prebiotici, la cui azione sulla salute è sinergica e per questo definita simbiotica, hanno capacità di migliorare da un lato la sopravvivenza degli organismi probiotici e dall’altro di favorire la formazione di un substrato specifico alla flora batterica intestinale.
Tra le potenzialità vi è il miglioramento dell’intolleranza al lattosio e l’assorbimento di alcuni minerali (calcio, ferro e magnesio), ma anche la capacità di svolgere un’azione di normalizzazione sulla funzionalità intestinale (motilità, assorbimento e secrezione) e protettiva contro infezioni e infiammazioni a carico dell’intestino, sopratutto nelle forme diarroiche.